L’amore folle di Yves Saint Laurent.

un preludio malinconico il discorso che Ives Saint Laurent fece alla stampa nel 2002 quando annunciò al mondo intero di voler abbandonare la direzione della sua stessa maison e quindi il fashion system tutto. 
Da allora avremmo a malincuore dovuto dire addio per la prima volta ad un maestro ineguagliabile di genio e creatività, elegante e al tempo stesso audace."Perché la moda forse non è arte, ma sicuramente ha bisogno di un artista per esistere”.

Quel mondo in cui si rifugiò, avvinghiandosi all'alta sartoria per sfuggire ad un universo nevrotico e depressivo come lui stesso ricorda nelle prime battute di questo imprendibile film documentario.
“Ho sperimentato molte forme di angoscia, molte forme di inferno, ho conosciuto la falsa amicizia dei tranquillanti e degli stupefacenti, la prigione della depressione e quella delle case di cura".

Un vate dell'haute couture ma prima di tutto un uomo, come tutti del resto.
Ma come pochi conobbe l'amore nobile e disperato, vero, intenso e quindi duraturo.
L'amore che non ti abbandona nello sconforto, che non ti arresta ma ti incoraggia. L'amore che a molti piace pensare "nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte". 
Quell'amore ha un nome, volto onnipresente di questo film come nella vita stessa del compianto protagonista. Compagno fino alla fine dei suoi giorni e collaboratore, amante instancabile anche difronte ai tradimenti, socio d'affari e perno narrativo della pellicola:Pierre Bergè. 

Si incrociarono senza saperlo per la prima volta al funerale di Cristian Dior ma più tardi i loro sguardi si sarebbero ritrovati, questa volta senza più lasciarsi, ad una cena di galà organizzata in onore dell'allora ventenne e promettente stilista francese.
Pierre racconta che fu subito amore, fu quello che la gente comunemente chiama "colpo di fulmine". 
Era inevitabile che i due decidessero di andare a vivere insieme, in una Parigi in piena rivoluzione sessantottina o a Marrachech, luogo di rifugio creativo e di serenità, ma sopra ogni cosa vero e proprio nido d'amore dove ancora oggi riposano le ceneri di Ives, nel giardino Majorelle dell'abitazione appartenuta alla coppia.
E credo che in fondo sia proprio l'amore il vero protagonista di questo progetto. 

In 98 minuti Monsieur Bergè narra tutto il suo toccante lutto senza mai inciampare, se non con classe, in strafalcioni da melodramma preconfezionato. 
Pierre si racconta e ci racconta. 
Dagli esordi di Yves come promettente alunno e pupillo di Cristian Dior alla scelta (inevitabile dopo il licenziamento) di mettersi in proprio aprendo una maison tutta sua, da subito ottenendo grandi riscontri di pubblico e stampa; fino agli alti e bassi di una pur sempre appassionata storia d'amore. Quegli alti e bassi che lo stesso Bergè ama definire "un altra storia".

Grandi special guest dello star system quanto grande era l'estro di questo genio dell'alta moda, inventore del tailleur pantaloni che prima di tutti intuì i cambiamenti della donna trasferendoli in capi da guardaroba come: il blazer, lo smoking o il trench ma ancora il giubbotto in pelle e la sahariana.

Da Andy Warrol, che lo ritrasse in alcune delle sue più importanti stampe serigrafiche, a Mick Jagger, che presenzia in  una fulgida comparsa da rock star. E poi Loulou de la Falaise sua musa ispiratrice  e cara amica della coppia, che ammette con orgoglio: “I miei genitori erano divorziati, e comunque era la prima volta che incontravo una coppia che stava davvero insieme”.
Preziosi filmati d'epoca intrecciati ad odierne riprese delle più suggestive location di vita dell'artista. Oltre ad essere una vera e propria mostra virtuale delle più importanti e prestigiose opere d'arte dello stilista, che amava collezionare e proteggere nelle sue lussuose abitazioni. Quegli stessi oggetti che nel febbraio del 2009 furonomessi all'asta al Christie's e che anni prima vennero immortalati in un libro iconico di stile, oggi grande fonte di ispirazione per centinai interior designer e non solo, dal titolo The Private World of Yves Saint Laurent and Pierre Bergè.
Un vero e proprio capolavoro che non può mancare nella collezione di chiunque apprezzi il genere docu-film. Presentato al Toronto film festival e diretto da Pierre Thoretton (questa la sua opera prima) questo documento espressamente voluto dal compagno Pierre Bergè, è forse un reperto filmico che poco attesta l'importanza della figura di Yves Saint Laurent in quanto stilista, ma è oltremodo un vera e toccante ennesima dichiarazione d'amore di Pierre nei confronti di Ives. Quell'uomo che le biografie vorrebbero estremamente riservato, taciturno e quasi scontroso. Ed è forse proprio lì, come a me piace pensare, che l'amore è riuscito a scavare, superare ed oltrepassare, levigando il carattere estroso e spigoloso di un genio folle quanto il suo amore.
Finchè morte non ci separi, appunto .E così…L'amor Fou.

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