Un Sanremo “Controvento”. #Sanremo2014 (video)


Così come avevo preannunciato ore prima dell’inizio della finale, a vincere la 64° edizione del Festival di Sanremo è stata Arisa con Controvento. Ha vinto la sua voce cristallina e quel suo modo sempre garbato di modularla con invidiabile controllo, di toccare le note basse e quelle alte senza mai strafare. Quasi come le stesse accarezzando, sempre capace di sfumarle delicatamente con un gentile vibrato.
Già prima nelle classifiche di vendita, il suo videoclip ufficiale su youtube ha superato in poche ore il milione di visualizzazioni. Critiche entusiastiche anche per l’album “Se vedo te”, staremo a vedere se riuscirà a bissare il successo del precedente “Amami”, doppio disco di platino.


Vincitore indiscusso, osannato dalla critica quanto dal pubblico è stato Pierfrancesco Diliberto in arte Pif. Il suo pre-festival “San Romolo” è considerata l’unica scelte realmente azzeccata da Fazio e “compagni”. Ha saputo donare a Mamma Rai, la sua esperienza di narratore fintamente ingenuo pronto a raccontare con la lente d’un occhio critico ma celato dal disincanto, la città dei fiori durante il Festival. 
Le storie di chi orbita a pochi passi dall’Ariston perché smanioso d’apparire. Tutti a bordo d’un carrozzone a festa con aspiranti miss, sosia “ufficiali”, cantanti ed aspiranti tali, giornalisti ed opinionisti agguerriti.

Il palco dell’Ariston non perdona. Le aspre critiche non hanno risparmiato neppure Luciana Littizzetto. “Sempre la solita solfa” commentavano alcuni giornalisti, sottolineando che sarebbe anche ora di cambiare registro e non riproporre - come a Che tempo che fa - le solite gag con l’aria spocchiosa da signorina acida e scostumata. A mio parere, invece, è stata capace di sorreggere e sostenere un festival dai ritmi piuttosto lenti facendo a modo suo, quello che d’altronde gli riesce meglio: la comica.



Rocco Hunt vince le giovani proposte ed anche qui c’avevo visto lungo. Sapevo già avrebbe trionfato lui dal primo momento in cui ha messo piede in sala stampa. Ancor prima di calcare le scene scuotendo il gelido pubblico dell’Ariston a suon di rappata rima baciata.
Ma a volte per vincere il festival della canzone italiana dove tutto è melodia a suon di “cuore e amore” basta una canzone di denuncia sociale per gridare alla novità.

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